💫 Vangelo e Omelia NATALE DEL SIGNORE (Messa della Notte)

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Dal Vangelo secondo Luca (2,1-14)

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra.

Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.

Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata

Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.

Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.

C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».

E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:

«Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».



Fratelli e sorelle, è Natale.

È sempre bello ascoltare questo Vangelo che ci racconta l’avvenimento che ha cambiato la storia. 

Una storia che si divide prima e dopo Cristo, proprio a partire dalla nascita di Gesù. 

E Gesù nasce in un contesto ordinario, in tempi che non erano né migliori né peggiori dei nostri: erano semplicemente quei tempi, come i nostri.

Gesù nasce sotto l’impero romano, sotto Cesare Augusto. 

E, a ben vedere, la storia esterna sembra non cambiare: a un imperatore ne succede un altro, a un re un altro ancora. 

Eppure, per chi crede, con Gesù tutto cambia. 

Dio entra nella storia in modo silenzioso e chiede un cuore capace di riconoscerlo e di fidarsi di Lui.

In questo tempo di Avvento siamo stati accompagnati da Maria e Giuseppe, due persone che hanno detto “sì”, che si sono fidati di una Voce e hanno fatto spazio a Dio nella loro vita. 

Guardiamo a loro perché questo Natale non sia solo una festa o una parentesi felice, ma un cambiamento reale che nasce dal cuore.

Gesù non cambia il mondo dall’esterno, ma dal di dentro. 

Anche oggi i tempi sembrano difficili, ma non erano migliori nemmeno quelli di Gesù o di San Francesco e del Beato Claudio.

Eppure c’è chi crede a questa folle promessa d’amore: oggi è nato un Salvatore. 

Se ci crediamo davvero, allora viviamo di conseguenza.

Una piccola luce nelle tenebre illumina. 

Così anche noi, con gesti semplici, possiamo testimoniare che Gesù è vivo. 

Accogliamo questo Bambino: chiedendo di prenderci cura di Lui, ci insegna che, così facendo, sarà Lui a prendersi cura di noi. 

E questo è il cuore della fede cristiana: una relazione viva con Gesù.


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