🟪 🕯️🕯️🕯️Omelia III domenica di Avvento (Gaudete)

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Dal Vangelo secondo Matteo (11,2-11)

In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».

Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re!

Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: "Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via".

In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui». 


Fratelli e sorelle, la seconda e la terza domenica di Avvento, così come i giorni feriali, ci parlano di Giovanni Battista, il precursore del Signore. 

Egli occupa un posto centrale nella liturgia perché è un grande profeta, l’ultimo dell’Antico Testamento, colui che sta sulla soglia e prepara la via al Messia. 

È l’unico santo, insieme alla Beata Vergine Maria, di cui la Chiesa celebra non solo la morte ma anche la nascita.

Gesù stesso ci dice che, pur essendo il più grande tra i nati di donna, Giovanni resta sulla soglia del Regno: egli annuncia, prepara, indica. 

E come Giovanni, anche noi siamo chiamati a preparare la via, nel nostro cuore e nella vita degli altri, per accogliere Gesù che desidera venire a casa nostra, ogni giorno, oggi.

Il Battista, però, vive anche il momento del dubbio. 

Questo non serve a lui, ma a noi: i Vangeli ci ricordano che anche la fede attraversa le crisi. 

Giovanni non rimane chiuso nei suoi dubbi, ma li porta a Gesù, entra in dialogo con Lui e attende la luce. 

Così ci insegna la strada: non coltivare il dubbio, ma affidarlo al Signore.

Gesù risponde richiamando le Scritture e conclude con una beatitudine: “Beato chi non si scandalizza di me”. 

Un Messia umile, vicino, pienamente uomo, capace di destabilizzare le nostre attese. 

In vista del Natale, siamo chiamati ad accogliere questo Dio che viene come dono, portando gioia e novità.

Lasciamoci allora provocare da Giovanni Battista e disponiamoci ad accogliere Gesù con un cuore nuovo, pronto e disponibile. 

Così il Natale sarà vero.



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