◻️✨ Omelia Domenica fra l'ottava di Natale - Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe

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Dal Vangelo secondo Matteo (2,13-15.19-23)

I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».

Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:

«Dall’Egitto ho chiamato mio figlio».

Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino».

Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi.

Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».


Fratelli e sorelle, oggi celebriamo la festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe e, in questa occasione, anche il Battesimo di Francesco. 

Viene spontaneo chiedersi: che senso ha oggi, nel XXI secolo, parlare di Santa Famiglia, quando sappiamo che non rappresenta più il modello dominante della nostra società? 

I dati parlano chiaro: la famiglia è in sofferenza e spesso ridotta a una somma di individui.

Eppure abbiamo bisogno di festeggiare. 

Anche se ci sentiamo lontani da quella famiglia così unica e particolare, la Santa Famiglia resta una provocazione per tutti. 

Così come è provocatorio vedere oggi una coppia sposata in chiesa, felice, che sceglie consapevolmente il battesimo per il proprio figlio. 

È un segno di speranza, un invito a non lasciarci trascinare dal “così fan tutti”, ma a chiederci cosa vogliamo davvero dalla nostra vita.

Maria e Giuseppe non hanno avuto una vita facile. 

Hanno fatto scelte coraggiose, pagandone le conseguenze. 

Maria si fida di Dio davanti a una proposta folle.

Giuseppe ascolta, va oltre le sue paure, obbedisce a una Voce che lo conduce anche in terre ostili, come l’Egitto. 

Entrambi scelgono la fiducia invece della paura.

Oggi la Santa Famiglia ci invita a riscoprire la speranza, a dare una direzione alla nostra vita. 

Non come copia del passato, ma come modello da incarnare oggi, nelle nostre realtà.

L’amore vero è quello che dona la vita, come Cristo per la Chiesa. 

È solo così che una famiglia diventa davvero generativa.

Questo è il senso profondo del Battesimo che celebriamo: accogliere la fede come dono e scegliere di crescere nella vita cristiana, certi che i doni del Signore sono sempre per il nostro bene.


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