🟩 Vangelo e Omelia XXVII Domenica del T.O.
Dal Vangelo secondo Luca 17,5-10
In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!».
Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso:
“Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.
Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».
Fratelli e sorelle, somigliamo al profeta Abacuc: anche noi ci lamentiamo perché tutto va male.
Ma mentre Abacuc rimase in attesa ad ascoltare il Signore, noi ci lamentiamo e poi ce ne andiamo.
Dio ci parla, ma ascoltarlo significa accogliere la sua Parola e convertirci, e noi spesso non vogliamo cambiare.
Guai a noi se ci sentiamo già a posto: la conversione deve iniziare da chi è in chiesa, non solo da chi ne resta fuori.
Il segreto non è il lamento, ma l’ascolto.
La chiave di tutto è la fede: “Il giusto vivrà per la sua fede”.
I discepoli chiedono a Gesù di accrescere la fede, ma Lui risponde che basta una fede piccolissima per compiere cose grandi.
Il problema è che spesso noi non crediamo davvero.
La fede non si misura dalla presenza in chiesa, ma da come viviamo ogni giorno: dallo sguardo che abbiamo sul mondo, sulle guerre, sui poveri, sulle vocazioni.
Se non ci sono opere, dice Giacomo, non c’è fede.
Gesù poi racconta la parabola del servo inutile: non per umiliarci, ma per ricordarci che servire è una grazia, non un merito.
Non dobbiamo aspettarci riconoscimenti, ma dire: “Grazie, Signore, per avermi dato la possibilità di servire”.
Chi vive così, con fede e spirito di servizio, scopre la gioia vera: quella di appartenere a Dio, di servire per amore e di vivere ogni giorno nella sua grazia.
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