☀️✨Omelia Trasfigurazione del Signore
Dal Vangelo secondo Luca 9,28b-36
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare.
Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui.
Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».
Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.
La Trasfigurazione del Signore è una festa splendida perché ci rivela chi è veramente Gesù: il Figlio di Dio, la seconda persona della Trinità, uomo come noi ma senza peccato.
In questo episodio, tre discepoli – Pietro, Giacomo e Giovanni – ricevono la grazia di vederlo nella sua gloria.
Gesù è bello, bellissimo, perché prega, e la preghiera rende belli: è relazione viva con il Padre, nello Spirito.
Quando preghiamo davvero, anche noi siamo trasfigurati, e chi ci incontra può dire: “È bello stare con te”.
La Trasfigurazione avviene in un contesto di preghiera e annuncia la passione imminente.
Mosè ed Elia, presenti con Gesù, rappresentano la Legge e i Profeti: l’Antico Testamento trova compimento in Lui.
Parlano del suo “esodo”, ovvero passione, morte e risurrezione.
Il Padre interviene non per Gesù, ma per i discepoli: “Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo”.
È un invito forte anche per noi.
Ascoltare Gesù significa leggere ogni giorno il Vangelo.
Non basta ascoltarlo a Messa: dobbiamo familiarizzare con Lui, fidarci, innamorarci.
Solo così la nostra vita cambia.
Tutte le rivelazioni private, comprese quelle della Madonna, non aggiungono nulla a ciò che Gesù ha già rivelato.
Il Vangelo è tutto.
Questa Quindicina ci aiuti ad accogliere un cuore nuovo e puro, ad innamorarci di Gesù come Francesco d’Assisi, che, pazzo d’amore per Lui, ha vissuto il Vangelo con radicalità e gioia.
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