☀️ Omelia Martedì XVIII Settimana T.O.
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Dal Vangelo secondo Matteo 14,22-36
[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull'altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.
La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».
Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s'impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!».
E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».
Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».
Compiuta la traversata, approdarono a Gennèsaret. E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati e lo pregavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello. E quanti lo toccarono furono guariti.
Stasera abbiamo ascoltato il Vangelo che continua il racconto della moltiplicazione dei pani e dei pesci.
Gesù aveva trasformato un momento critico in una liturgia di fiducia nel Padre, che provvede sempre.
Gesù tutto lo faceva per obbedienza al Padre: le sue parole, i suoi gesti, la sua vita erano un riflesso della volontà del Padre.
Per questo cercava spazi per ritirarsi e pregare, per ringraziare, per non attribuirsi nulla, ma restare nella gloria del Padre.
Anche noi, come Gesù, Maria e Giuseppe, siamo chiamati a vivere in obbedienza.
Maria si è detta “serva del Signore”, Giuseppe ha obbedito subito all’angelo.
Gesù stesso, pur avendo una volontà umana, ha scelto quella del Padre: “non la mia, ma la tua”.
Da qui nasce la sua forza, la sua potenza, il suo amore che custodisce i discepoli, come anche ciascuno di noi.
Nel Vangelo di stasera, Gesù cammina sulle acque e viene incontro ai discepoli nella tempesta.
Pietro, finché guarda Gesù, cammina anche lui; ma quando dubita, affonda.
È il segno della nostra fede: se ci fidiamo, non affondiamo.
Se ci affidiamo solo a noi stessi, crolliamo.
Una vita bella non è senza problemi, ma è vissuta nella fiducia.
Per questo, il frutto di questa quindicina sia una vera conversione al Vangelo.
Facciamo l’esame di coscienza non sui ricordi del catechismo, ma sulla Parola di Gesù, che ci cambia il cuore.
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