☀️Omelia Giovedì XVIII Settimana T.O.
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Dal Vangelo secondo Matteo 16,13-23
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.
Da allora Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno.
Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va' dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».
Questa sera vorrei dire due parole su ogni lettura, perché tutte sono importanti, non solo il Vangelo.
Stiamo leggendo il libro dei Numeri, che racconta l’esodo verso la terra promessa.
Nei giorni scorsi abbiamo ascoltato episodi significativi, come la mormorazione di Maria e Aronne contro Mosè.
Mosè, mite e umile, non reagisce, e Dio prende le sue difese.
Maria diventa lebbrosa per una settimana, ma poi, grazie alla preghiera, viene guarita.
Oggi abbiamo letto della sua morte e dell’ennesima lamentela del popolo per la sete.
Dio comanda a Mosè di parlare alla roccia, ma Mosè, invece, la colpisce.
L’acqua sgorga lo stesso, ma Mosè e Aronne non entreranno nella terra promessa: hanno disobbedito, non si sono fidati.
Non si tratta di punizione divina, ma di conseguenze naturali: se non ascolti Dio, il cuore si indurisce.
Il Salmo 94 lo ripete: “Ascoltate oggi la voce del Signore, non indurite il cuore.”
Il Vangelo ci mostra Pietro che, ispirato dal Padre, riconosce Gesù come il Cristo.
Gesù lo chiama "Beato" e lo rende "pietra" della Chiesa.
Ma subito dopo, quando Pietro vuole impedirgli la passione, viene chiamato “Satana”.
La nostra vita oscilla tra l’ascolto di Dio e il voler fare di testa nostra.
Scegliere ogni giorno di ascoltare e fidarsi è ciò che ci mantiene saldi nella fede.
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