⬜️🐑 OMELIA IV DOMENICA DI PASQUA
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In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.
Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano.
Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».
Nel cuore del tempo pasquale, la Domenica del Buon Pastore ci offre una parola di grande consolazione.
Cristo non è risorto per sé, ma per noi: ci ha donato non solo la sua umanità ferita, ma anche la sua divinità gloriosa.
Siamo saldamente nelle mani di Dio, e nulla può strapparci da Lui.
Gesù ci chiama pecore sue, affidate dal Padre.
Nessuno è più grande di Dio, e Gesù, una cosa sola con il Padre, ci custodisce con un amore infinito.
Non sono parole belle: è il fondamento della nostra fede.
«Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono» (Gv 10,27): è il cuore della vita cristiana.
Tutto parte dall’ascolto. Se ascoltiamo davvero, il cuore si apre e la vita cambia.
Ma se ci riempiamo di parole vuote, diventiamo duri, indifferenti, incapaci di amare.
La Parola di Dio è il balsamo che trasforma il cuore di pietra in cuore di carne.
Pietro disse: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna».
Prima si crede, poi si sperimenta.
La conoscenza che Gesù ha di noi è amore profondo, è relazione viva.
Solo così possiamo seguirlo: perché ci ha conquistati.
E allora la sequela nasce dal cuore.
Gesù ci dà la vita eterna, ci rassicura: siamo custoditi nel suo amore e in quello del Padre.
Vivere da cristiani è entrare ogni giorno in questo amore, con l’aiuto dello Spirito Santo.
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