🟪 OMELIA V DOMENICA DI QUARESIMA

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Dal Vangelo secondo Giovanni                                                                                                 8,1-11

In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.

Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.

Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.

Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

 

Il brano dell’adultera, anche se non originariamente parte del Vangelo di Giovanni, si inserisce bene nel contesto dell’anno liturgico dedicato a Luca, mostrando la continuità con il volto misericordioso di Dio. 

Gesù, Figlio di quel Padre misericordioso, si mostra qui come “misericordia in azione”, pronto a perdonare e ad insegnare che Dio accoglie tutti, sempre, in qualunque situazione si trovino.

 

I farisei e i dottori della legge cercano di incastrare Gesù, portandogli una donna colta in adulterio.

La legge prevedeva la lapidazione, ma solo con la presenza dell’uomo coinvolto, che in questo caso manca. 

È una trappola. 

Gesù non risponde subito: si china, scrive per terra, prende tempo. 

Di fronte alla violenza del gruppo, risponde con calma e intelligenza: “Chi è senza peccato scagli per primo la pietra”. 

Così spiazza tutti e li costringe a riflettere. 

Se ne vanno uno a uno.

 

Gesù si rivolge allora alla donna con dolcezza e rispetto, chiamandola “donna” – titolo riservato solo alla Madre e a Maria Maddalena – e le dona una nuova possibilità: “Neanch’io ti condanno, va’ e non peccare più”. 

Il messaggio è forte: Dio non condanna, ma offre sempre una via d’uscita, un futuro nuovo.

 

Questa misericordia ci invita a cambiare vita, a non tornare agli errori di prima. 

Così la Quaresima diventa davvero un cammino verso la Pasqua, da vivere in pienezza e con gioia.

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