🟩✨OMELIA VII DOMENICA DEL T.O.

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Dal Vangelo secondo Luca                                            6,27-38   

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 

«A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.

E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro.

Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.

Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.

Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

 

Siamo dei giovani che intendono impegnarsi a vivere il cammino di fede nella gioventù francescana e dare così una risposta d'amore a Cristo Gesù.

Oggi alcuni di voi rinnoveranno o faranno per la prima volta la loro Promessa, dichiarando pubblicamente il desiderio di seguire Gesù. 

Questo ci incoraggia e ci impegna a pregare per loro affinché restino fedeli.

 

Il Vangelo di oggi sembra umanamente impossibile da vivere: amare i nemici, essere misericordiosi come il Padre. 

Da soli non possiamo farlo, ma Gesù ci dona questa possibilità. 

Vivere il Vangelo non è una nostra iniziativa, ma una risposta a un dono d’amore. 

Ogni giorno possiamo fare un piccolo passo in questa direzione.

 

La prima lettura ci mostra Davide, che sceglie di non vendicarsi di Saul, affidandosi a Dio. 

Anche noi possiamo rispondere al male con il bene, evitando il peccato e crescendo nella sequela di Gesù.

San Paolo ci invita a passare dall’essere semplici esseri terreni a diventare spiriti che danno vita, figli del Padre celeste.

 

I giovani che oggi fanno la loro Promessa ci testimoniano che il Vangelo è possibile. 

Non si tratta di dimostrare qualcosa, ma di rispondere all’amore di Gesù. 

L’esperienza vissuta nel ritiro è stata un assaggio di cielo, un momento di vera fraternità e presenza di Dio. 

Crediamo che il Vangelo sia per noi e ognuno faccia oggi il passo che il Signore gli chiede.


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