🟩 OMELIA V DOMENICA DEL T.O.

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Dal  Vangelo secondo Luca                                                                                                         5,1-11

In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.

Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.

Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».

E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono. 

 

 

Cosa cerchiamo nella nostra vita? 

Perché siamo qui oggi? 

Spesso facciamo sacrifici per ciò che ci appassiona, ma desideriamo davvero ascoltare la Parola di Dio per seguirlo nel quotidiano? 

Il Vangelo di oggi è una chiamata rivolta a ciascuno di noi, non solo a consacrati. 

 

Isaia, pur sentendosi indegno, risponde: “Eccomi, manda me”, perché Dio sceglie i piccoli e li trasforma con la sua grazia. 

Anche Paolo, pur avendo perseguitato la Chiesa, riconosce che è la grazia di Dio a operare in lui.

 

Gesù ci chiama alla fiducia. 

Pietro, pur avendo pescato invano tutta la notte, obbedisce alla parola di Gesù e sperimenta un prodigio. 

Di fronte a questa manifestazione divina, si riconosce peccatore, ma Gesù lo rassicura: 

“Non temere, d’ora in poi sarai pescatore di uomini”. 

Il Signore non si ferma ai nostri limiti, ci investe di fiducia e ci invia a portare vita.

 

Essere cristiani non è sforzo umano, ma risposta alla grazia. 

Annunciamo ciò che abbiamo vissuto, non per convertire gli altri, ma per convertirci ogni giorno. 

La fede cresce per attrazione: sperimentiamo la bellezza di Cristo e contagiamo il mondo con la gioia del Vangelo.


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