🟩 OMELIA II DOMENICA DEL T.O.
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Dal Vangelo secondo Giovanni 2,1-11
In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.
Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».
Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono.
Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora».
Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
Oggi contempliamo un’altra manifestazione di Gesù.
Quest’anno, con la celebrazione dei Magi, del Battesimo e delle Nozze di Cana, abbiamo visto tutti i momenti principali dell’Epifania.
Anche se siamo nel tempo ordinario, il presepe ci ricorda che siamo ancora immersi nel mistero del Natale.
Il Vangelo ci narra il primo segno compiuto da Gesù a Cana, dove trasforma l’acqua in vino.
Non si tratta solo di un miracolo per far festa: è un segno profondo, in cui Gesù si manifesta come Figlio di Dio.
Al centro del racconto non ci sono gli sposi, ma Gesù, il vero Sposo, mentre i servi, personaggi marginali, diventano protagonisti.
La loro fiducia in Maria e in Gesù è un insegnamento per noi: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”.
Maria svolge un ruolo essenziale: è lei che si accorge della mancanza di vino e intercede presso Gesù, invitandoci a una devozione che ci conduce a Lui.
A Cana, il vino, segno di gioia, prefigura il sangue versato da Cristo sulla croce e ci rimanda alla celebrazione eucaristica, dove siamo chiamati a unirci a Gesù, il divino Sposo.
Cana ci introduce nel grande mistero della fede, rivelando che la vera gioia nasce dall’ascolto e dalla docilità al Signore.
Maria, presente accanto a Gesù sia a Cana che sotto la croce, ci accompagna nel cammino verso la salvezza.
Per questo, la celebrazione dell’Eucaristia deve essere per ciascuno di noi fonte di gioia, rinnovando la nostra disponibilità a seguire ciò che Gesù ci chiede.
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