⬜️ OMELIA BATTESIMO DEL SIGNORE
Dal Vangelo secondo Luca 3,15-16.21-22
In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».
Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Il testo evangelico ci spinge a chiederci:
Chi stiamo aspettando nella nostra vita e nel nostro cammino di fede?
Riconosciamo che il Signore si è fatto uomo per noi e viene ogni giorno, se gli apriamo il cuore?
Giovanni Battista, umile e vero, sapeva di non essere il Messia, ma il Precursore, colui che prepara la via.
Il battesimo di Giovanni era un segno di conversione: immergersi nell’acqua per dire no al peccato e scegliere una vita nuova.
Ma Giovanni annunciava un battesimo più grande, quello di Gesù, con Spirito Santo e fuoco, che purifica e trasforma.
Gesù si immerge nelle acque del Giordano, solidale con l’umanità, ma non viene riconosciuto.
È lo Spirito Santo, in forma di colomba, a rivelare la sua identità.
È la voce del Padre che lo proclama: “Tu sei il mio figlio amato, in te ho posto il mio compiacimento”.
Questo gesto inaugura la sua missione pubblica e manifesta il cuore di Dio.
Anche a noi il Padre dice: “Tu sei il mio figlio amato”.
Questa verità può riempire la nostra vita cristiana, se ci fermiamo a contemplarla e la accogliamo nel profondo.
Tuttavia, siamo chiamati a seguire Gesù, a imitarlo nelle sue parole e opere, per sperimentare pienamente l’amore del Padre.
Il battesimo di Gesù ci ricorda il dono ricevuto nel nostro battesimo, che ci rende figli amati.
Questa memoria ci invita a vivere con gratitudine e a seguire il Signore nel quotidiano, riconoscendo la sua presenza nella nostra vita.
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