⬜️ OMELIA DOMENICA DELLA SACRA FAMIGLIA

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Dal Vangelo secondo Luca

2,41-52

 

II genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.

Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.

Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.

Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

 

 

La Festa della Santa Famiglia ci invita a riflettere sul senso profondo della famiglia, partendo dall’esempio di Gesù, Maria e Giuseppe. 

Non si tratta di un modello ideale, ma di una realtà concreta, fatta di sfide e apertura ai piani di Dio. 

Maria, giovane e incinta per opera dello Spirito Santo, e Giuseppe, inizialmente dubbioso, accolgono la volontà divina con fiducia, mostrando che la famiglia è il luogo della collaborazione con Dio.

Gesù, al centro, ci ricorda che ogni famiglia trova senso nel riconoscersi parte di una paternità più alta, quella di Dio. 

 

Quando Gesù rimane nel tempio per occuparsi delle cose del Padre, non rinnega Maria e Giuseppe, ma sottolinea che la sua missione trascende i legami terreni. 

Allo stesso modo, i genitori sono chiamati a educare i figli nella consapevolezza che appartengono prima di tutto a Dio.

 

Maria, che “meditava tutte queste cose nel suo cuore”, ci insegna a fidarci anche quando non comprendiamo pienamente. 

La fede è un cammino di ascolto e crescita, proprio come fece Gesù, che “cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini”.

 

Questa festa ci invita a mettere al centro Dio e a vivere la nostra figliolanza divina. 

Non è un percorso facile, ma è una chiamata alta e promettente: scoprire che siamo figli di Dio dà alla vita un respiro più ampio e un significato profondo.


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