🟩 OMELIA XXXII DOMENICA DEL T.O.

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Dal Vangelo secondo Marco

Mc 12,38-44

 

In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».

Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo.

Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

 

 

Il Vangelo ci invita a riflettere su due modi di vivere: quello degli scribi, che ricercano apparenza e prestigio, e quello della vedova, che dona tutto con fiducia in Dio. 

Gesù ci chiede di non idealizzare gli scribi, che rappresentano il potere e il dominio, ma di ispirarci alla vedova, un modello di vera dedizione. 

Anche se spesso tendiamo a seguire chi è in vista, il Vangelo ci spinge a un esame di coscienza per evitare di vivere solo per apparire.

 

La vedova è simbolo di amore totale verso Dio. 

Come San Francesco, che rinunciò a tutto per amore, ci insegna a mettere Dio al centro e a dare anche ciò che è necessario, non solo il superfluo. 

La vera ricchezza non è nei beni materiali, ma nel confidare in Dio, che ci consola anche nella povertà.

 

L’esempio di Gesù e della vedova ci sfida: siamo capaci di seguire questo cammino, o restiamo attaccati alla sicurezza? 

Le parole del Vangelo sono un richiamo alla semplicità e alla fede profonda, in cui, anche se siamo poveri, possiamo sperimentare una felicità autentica e profonda, vicina a Dio.

Beati i poveri in spirito, perché, come la vedova, possiedono già il Regno dei Cieli.


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