🟩 OMELIA XXIX DOMENICA DEL T.O.

 🟩🟩🟩🟩🟩🟩🟩🟩🟩🟩🟩🟩🟩🟩🟩🟩🟩


Dal Vangelo secondo Marco

Mc 10,35-45

 

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».

Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».

Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

 

 

Nel Vangelo di Marco, tra il racconto del giovane ricco e quello che ascoltiamo oggi, c’è il terzo annuncio della Passione di Gesù, anche se la liturgia non lo include. 

Gesù, salendo a Gerusalemme, annuncia per la terza volta la sua Passione, lasciando i discepoli sgomenti. Tuttavia, Marco ci mostra sei azioni degli uomini che portano alla sua morte, ma alla fine Dio compie la settima opera: risuscitare Gesù dai morti.

 

Questo ci consola, ricordandoci che, nonostante le difficoltà della vita, Dio ha l’ultima parola. 

Gesù non perde la pazienza con i discepoli, anche quando Giacomo e Giovanni chiedono di sedere alla sua destra e sinistra, senza capire la vera gloria di Cristo, che è la croce. 

Seguendo Gesù, siamo chiamati a servire, non a cercare il potere, e a vivere come Lui, che ha dato la vita per tutti.

 

Essere cristiani significa accogliere questa vita, con gioie e dolori, abbracciando la passione di Gesù. 

Non è un percorso facile, ma è un dono che riceviamo dallo Spirito Santo. 

Vivere il Vangelo ci fa comprendere sempre più che la vera gioia si trova nel servire gli altri, come Gesù ha fatto. 

Il cammino del discepolo è continuo, fatto di perseveranza e ascolto quotidiano del Vangelo, per conformarci sempre di più a Lui.

 


Commenti

Post più popolari