🟩 OMELIA LUNEDÌ XXV SETTIMANA T.O.

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Dal Vangelo secondo Luca

Lc 8, 16-18

 

In quel tempo, Gesù disse alla folla:

«Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.

Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce.

Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere».

 

Se facciamo fatica a capire questi versetti, non dobbiamo preoccuparci, perché essi vanno letti nel contesto del capitolo ottavo, che parla della parabola del seminatore.

Gesù sottolinea che ascoltare è fondamentale. 

Gesù ci ricorda che l’ascolto è un dono da chiedere, più importante di qualsiasi azione. 

 

Attraverso il paragone della lampada, ci insegna che per diventare luce, riflesso di Cristo, dobbiamo partire dall’ascolto. 

Accogliendo la Parola, essa ci trasforma e possiamo portarla agli altri.

Come un lumino acceso che fa luce senza ulteriori sforzi, anche noi, illuminati dalla parola di Gesù, possiamo illuminare gli altri. 

Non dipende tanto dalle nostre azioni, ma dall'incontro con la Parola. 

 

Il segreto dei Santi, come san Francesco e san Pio da Pietrelcina, non risiede nei segni esteriori come le stimmate, ma nel loro radicamento nella parola di Dio e nella celebrazione dell’Eucaristia. San Pio, pur confinato in un luogo sperduto, irradiava la luce di Cristo fino agli estremi confini del mondo, grazie alla sua unione con Gesù attraverso la preghiera e l’ascolto nel confessionale. 

Quindi, prima di preoccuparci di come annunciare il Vangelo, dobbiamo accoglierlo nel nostro cuore. 


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