🟩 OMELIA XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

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Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6,7-13

In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.



La prima lettura del profeta Amos ci offre una chiave di lettura del Vangelo odierno. 

Amos viene accusato di essere indesiderato in Samaria, ma dichiara di essere stato chiamato dal Signore, non per volontà propria. 

Egli profetizza parole scomode che invitano alla conversione.

Anche noi siamo chiamati a convertirci, a celebrare l'Eucaristia non per ricevere un premio. 

Il nostro scopo è avvicinarci a Gesù, consapevoli della nostra debolezza. 

Gesù ha chiamato e inviato i suoi discepoli non perché fossero perfetti, ma perché erano disposti a seguirlo: la loro forza risiedeva nella fiducia nel Signore.

Gesù, nonostante i rifiuti come a Nazareth, continuava a predicare e guarire. Questo ci insegna a non scoraggiarci di fronte agli insuccessi, ma a vederli come opportunità di crescita.

La relazione personale con Gesù è fondamentale per sentirsi investiti della missione di annunciare che Dio è Padre e che noi siamo tutti fratelli. 

Paolo, nella lettera agli Efesini, esalta questa chiamata alla santità e alla figliolanza divina: vivere questa identità richiede tutta una vita. 

Partecipare alla messa, alla riconciliazione, all’adorazione e alla preghiera è essenziale per scoprire chi siamo in Cristo. 

Gesù ci rivela la nostra vera identità e l’importanza del Vangelo, della fede e della comunità. 

Rispondiamo consapevolmente alla sua chiamata.






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