⬜️✨ OMELIA DOMENICA DI PASQUA

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Dal Vangelo secondo Giovanni                                                                                                 20,1-9

Il primo giorno della settimana, , Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.

Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».

Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.

Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.

Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti. 

 

Eccoci alla Pasqua di Risurrezione! 

Il Vangelo ci ricorda che i discepoli non avevano ancora compreso la Scrittura: e noi? 

La leggiamo, la comprendiamo, crediamo davvero che Gesù è risorto? 

Questa vita nuova non si improvvisa il giorno di Pasqua: è il frutto di un cammino che parte dal tempo ordinario, attraversa la Quaresima, culmina nella Settimana Santa e si compie nella gioia pasquale.

 

Se viviamo la fede solo a tratti, rischiamo di restare spiazzati. 

Invece oggi la liturgia ci annuncia con forza: Cristo è risorto, è veramente risorto! 

Se non fosse così, vivremmo da disperati, senza speranza. 

Ma la Risurrezione ha cambiato la storia, ha ridato luce al buio del mondo, e ancora oggi la Chiesa la custodisce e la trasmette con fedeltà.

 

Il sepolcro vuoto non bastò a far comprendere: ci fu bisogno delle apparizioni del Risorto e soprattutto del dono dello Spirito Santo. 

Così anche noi siamo chiamati a fare un atto di fede, non basato su ciò che vediamo, ma su ciò che abbiamo ricevuto e che la Chiesa continua ad annunciare.

 

Fidiamoci di Santa Madre Chiesa. 

La fede non è “fai da te”: è una chiamata a lasciarci plasmare da Cristo, non a plasmarlo a nostra immagine. 

Moriamo al peccato per risorgere con Lui. 

E allora sì, vivremo davvero da risorti, cercando le cose di lassù, dove Cristo vive glorioso. 

Cristo è risorto, alleluia!


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